Contraccezione di emergenza: la “pillola del giorno dopo”

Cos’è, come funziona e quali sono gli effetti collaterali

La contraccezione di emergenza consiste nell’utilizzo di metodi contraccettivi in seguito a un rapporto sessuale: ha lo scopo di evitare una gravidanza indesiderata dopo un rapporto non adeguatamente protetto oppure in caso di mancato funzionamento di un sistema anticoncezionale.
Esistono diversi metodi di contraccezione di emergenza e qui ci occuperemo di uno dei più noti, la cosiddetta “pillola del giorno dopo”.

La “pillola del giorno dopo” è un farmaco di cui sono attualmente disponibili diverse preparazioni: alcune, a base del progestinico Levonorgestrel, sono in commercio in Italia con i nomi di NorLevo, Levonelle e Lonel; altre, a base di Ulipristal acetato, vengono invece distribuite con il nome di ellaOne. Sono tutte ad uso orale.Contraccezione di emergenza: la pillola del giorno dopo.

Chiariamo adesso alcuni punti essenziali.

Come funzionano questi farmaci.
Si tratta di farmaci che agiscono ritardando o bloccando l’ovulazione: viene quindi impedito il rilascio dell’ovulo dalle ovaie e, in questo modo, il concepimento non può avvenire.

La modalità d’uso.
Il farmaco deve essere assunto il prima possibile dopo il rapporto a rischio. In particolare, quelli a base di Levonorgestrel devono essere assunti entro 72 ore dal rapporto, quelli a base di Ulipristal Acetato entro 120 ore. In ogni caso, per entrambi l’efficacia è massima (fino al 95% per Levonorgestrel e fino al 98% per Ulipristal Acetato) quando il farmaco viene assunto entro le prime 24 ore dal rapporto.

La modalità di prescrizione.
Sia il farmaco a base di Levonorgestrel sia quello a base di Ulipristal Acetato sono medicinali SOP (senza obbligo di prescrizione medica) per tutte le donne maggiorenni. Per le ragazze minorenni la prescrizione medica è invece obbligatoria: se siete minorenni potete quindi rivolgervi al vostro medico di famiglia, a un consultorio, a un ginecologo o anche a un pronto soccorso. Ricordiamo inoltre che i medici sono sempre obbligati al segreto professionale, per cui potete procedere in ogni caso con assoluta tranquillità.  

I possibili effetti collaterali.
Chiariamo anzitutto che, avendo un tempo di assunzione molto breve, questi farmaci sono privi di controindicazioni particolarmente gravi e sono in genere ben tollerati. Tuttavia, talvolta può manifestarsi qualche effetto collaterale, sempre comunque di entità modesta: mal di testa, stanchezza, vertigini, nausea, vomito, diarrea, episodi di spotting (sanguinamento al di fuori della fase mestruale) e dolori all’addome. Questi farmaci possono poi incidere leggermente sul ciclo, causando qualche lieve irregolarità mestruale (ad esempio un ritardo o un anticipo del ciclo mestruale successivo, o una modificazione della quantità del flusso).

Per concludere, mettiamo in chiaro alcuni elementi importanti.

  • Questi farmaci non costituiscono un metodo di contraccezione regolare, e devono essere utilizzati solo in caso di emergenza. Peraltro, il loro uso ripetuto potrebbe provocare un aumento degli effetti collaterali sopra descritti.
  • L’azione di questi farmaci ha valore solo per il rapporto dopo il quale vengono assunti: essi dunque non proteggono dalla gravidanza nel caso in cui si verifichino, all’interno dello stesso ciclo mestruale, altri rapporti non adeguatamente protetti.
  • Se la donna è già incinta, questi farmaci non interromperanno la gravidanza in corso. Come abbiamo detto, la loro azione è quella di impedire il rilascio dell’ovulo dalle ovaie: si tratta di farmaci anti-ovulatori, che appartengono alla categoria dei contraccettivi, e non vanno assolutamente confusi con il farmaco utilizzato per l’interruzione volontaria di una gravidanza in corso.
  • Questi farmaci non proteggono da malattie sessualmente trasmesse.