Di cosa si tratta e come si cura
Ci sono dei casi in cui nonostante l’affetto, la tenerezza e il desiderio, la penetrazione si rivela dolorosa e difficile – talvolta addirittura impossibile. Quando questo fenomeno si ripete nel tempo, e soprattutto quando si verifica fin dalla prima volta, molto probabilmente si tratta di vaginismo.
Il vaginismo è un disturbo sessuale alla cui base si situano due principali cause: la paura della penetrazione da una parte e una variabile contrazione dei muscoli che circondano la vagina dall’altra. È chiaro che la contrazione muscolare, del tutto involontaria, è causata proprio dal fattore psicologico della fobia.
Tre aspetti ci aiutano a stabilire il livello di gravità del vaginismo:
- L’intensità della paura della penetrazione: l’angoscia della donna può essere più o meno forte.
- L’intensità della contrazione dei muscoli che circondano la vagina: ci sono casi in cui lo spasmo dei muscoli consente comunque la penetrazione, anche se dolorosa; in altri casi, invece, i muscoli sono talmente contratti da impedire totalmente la penetrazione.
- L’eventuale presenza di altri fattori psicosessuali che agiscono assieme ai primi due. Questi fattori possono riguardare la donna singolarmente oppure coinvolgere anche il partner, incidendo dunque a livello di coppia.
La donna può avere difficoltà nel provare desiderio, oppure può essere condizionata da fattori educativi (potrebbe aver ricevuto una rigida educazione sessuale), o ancora, in casi estremi, può aver subito degli abusi in precedenza. A livello di coppia, invece, è stato rilevato che più del 30% degli uomini partner di donne con vaginismo hanno a loro volta un disturbo sessuale: in molti casi si tratta di difficoltà nel mantenere un’erezione (e questo è spesso dovuto alla condizione sofferente della donna – condizione che automaticamente blocca l’uomo poco aggressivo, il quale teme di farle male); in altri casi si tratta dell’eiaculazione precoce, la quale si verifica ancor prima di tentare la penetrazione. Come abbiamo accennato, non di rado questi problemi sono innescati proprio dalla sofferenza della donna: ne è dimostrazione il fatto che spesso, con la guarigione di lei, anche i sintomi del partner vengono meno.
Guarigione, abbiamo appena detto – ecco infatti la buona notizia: il vaginismo è un disturbo curabilissimo. Per un problema così complesso, naturalmente, occorre comunque un approccio a trecentosessanta gradi, e dunque una terapia che agisca su tutti gli aspetti di cui abbiamo parlato:
- È necessaria anzitutto una cura farmacologica che vada a colpire l’ansia e la paura, riducendo il livello di queste emozioni negative e ponendo gradualmente la donna in una condizione di maggiore serenità.
- In secondo luogo si lavora a livello corporeo, ossia sulla contrazione muscolare: la donna deve essere educata a controllare e comandare i muscoli pelvici, imparando in particolare a rilassarli.
- Infine, spesso è necessario accostare ai due approcci appena descritti una serie di riflessioni sulla propria sessualità e sulle proprie inibizioni; e, qualora anche il partner abbia dei problemi, occorre lavorare in parallelo anche con lui.
Fondamentali per la risoluzione del problema sono gli esercizi di rilassamento muscolare. La donna, infatti, deve essere consapevole che i muscoli perivaginali sono anche soggetti a controllo volontario, e di conseguenza possono essere da lei distesi e rilassati. La possibilità di esercitare un controllo su questi importanti muscoli è un dato di cui purtroppo poche donne sono al corrente; eppure, acquisire una simile capacità porta con sé diversi benefici: consente, ad esempio, di intensificare il piacere durante i rapporti.
Ma c’è di più. L’ottima notizia, infatti, è che dopo la cura (con la quale, ricordiamolo, si guarisce completamente) la donna sarà diventata molto più consapevole della propria sessualità: il controllo che sarà in grado di esercitare sui muscoli perivaginali le consentirà di sfruttare al meglio il proprio corpo durante i rapporti, regalando a se stessa e al partner un piacere sessuale molto più intenso; la coppia, insomma, sarà in grado di raggiungere un’intimità eccellente. E, ciliegina sulla torta, l’acquisita capacità di agire su questi muscoli agevolerà la donna anche al momento del parto.